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Marmol, José.

Poeta argentino. Nel 1839 partecipò ai moti liberali scoppiati nel Paese e dovette quindi scontare un breve periodo in carcere; in seguito, rifugiatosi a Montevideo, si dedicò alla letteratura componendo la maggior parte delle sue opere. Poté tornare a Buenos Aires solo nel 1852, dopo la caduta del dittatore Rosas; fu quindi eletto senatore (1854) e scelto come direttore della Biblioteca Nazionale (1858). Fra le sue opere si ricordano il poema autobiografico Cantos del peregrino (1847), nel quale è evidente la derivazione da Byron, e la raccolta di versi Armonías (1851-54). Entrambe le opere sono pervase da un intenso sentimento della natura, romanticamente descritta come specchio fedele dello stato d'animo del protagonista; presente è inoltre il motivo politico, che si intreccia con quello autobiografico (ricordo della patria lontana, accorata denuncia della dittatura, ecc.). Oltre ai due drammi El poeta (1842) e El cruzado (1851), M. scrisse anche quello che è considerato uno dei primi esempi di romanzo dell'America latina: Amalia (1851-55) (Buenos Aires 1817-1871).